domenica 24 giugno 2018

Confettura di albicocche

Pochi giorni fa ho letto una bellissima frase su internet che diceva:

"abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni..."

credo che questa possa essere la mia frase dell'anno. 
Nei mesi passati è stato un continuio dondolare tra ricordi di bei momenti passati, nel desiderio infranto di poterli condividere con una persona a me davvero tanto cara, e di sogni a cui ambire, strade ancora tutte da costruire.
Quasi inconsapevolmente ho deciso che l'autunno di quest'anno scorrerà così.. alla ricerca di sapori e gusti e profumi che spero risveglieranno in me ricordi e il desiderio di costruire tele di significati, che saranno poi le impalcature dei miei dolci, Qualcosa che poi apparterrà solo a me e che mi identificherà esprimedo ciò che ero, sono, e magari, sarò.

Strano come il propio cammino, se guardato voltando lo sguardo al passato, sembra delinearsi in un quadro definito in un susseguirsi di eventi necessari per dare un senso all'oggi che stiamo vivendo.
Ancora non lo so perchè in questo mio viaggio il destino ha voluto che ti allontanassi da me ... ma chissà forse un giorno riuscirò a capire anche questo...o forse no.

Ed è proprio nell'idea del ricordo che ho sentito la voglia di pubblicare su queste mie pagine la ricetta di questa confettura di albicocche: un tuffo nella mia infanzia.



 
 Questa confettura è stata presa dal libro "A tutta frutta" di Gino Fabbri

Ingredienti:

1200gr di albicocche (una volta denocciolate il peso deve essere di 1000gr)
800gr di zucchero
200gr di acqua
25gr di zucco di limone

Per prima cosa bisogna togliere il nocciolo dalle albicocche tagliandole a metà. quibdi si uniscono a zucchero, acqua e succo di limone e si lasciano una notte in frigo a macerare.
Il giorno dopo si versano in un tegame con doppio fondo ( Fabbri consiglia un tegame in rame ma io non l'avevo!) e si portano a bollore. quindi si coporno con pellicola e si lasciano riposare una notte.
il giorno dopo ancora si separano con un colino le albicocche dal loro succo. le albicocche vengono sbucciate (lavoro palloso ma necessario!). Intanto si versa il succo nel tegame e si porta a bollore. si schiuma per bene e si porta lo sciroppo a 105°C (necessario un caramellometro!!!). quindi si aggiungono le albicocche e si aspetta che riprenda bollore continuando a schiumare per bene. la confettura in qyuesto caso dovrà raggiungere i 105°C ma è cmq necessario fare una verifica con il rifrattometro per vedere se ha raggiunto i giusti gradi Brix (64). se non avete questo strumento così professionale fate la prova goccia su piattino messo in congelatore. Verificherete la consistenza più adatta a voi. per regolarsi le mie albicocche non perfettamente mature hanno avuto bisogno di circa 20 minuti di ebollizione.
Una volta pronta la confettura mettetela in vasetti sterilizzati (io li ho tenuti, insieme ai coperchi, per un ora a 110°c in forno fino a utilizzo).
Buone e felici confetture e ricordi a tutti!!!!







domenica 14 gennaio 2018

Buon Natale

Anni fa proprio nel periodo di Natale mio nonno è venuto a mancare e io da quel momento ho iniziato ad avere sempre una maggiore paura della morte, non tanto della mia di morte quanto delle persone a me più care.
Qualche notte fa l'ho sognato seduto al tavolo: era venuto a trovarci. I suoi occhi arrossati e tristi e le sue parole mi hanno così rattristata e scossa tanto da angosciarmi e farne diventare un pensiero fisso.
Non lo so se credo in una vita dopo la morte e non so se mai ci crederò. So solo che la vita è una e io ci sto provando a trasformarla in quella che immagino e che voglio, ma non è facile e a volte mi sembra sbrandellata e io provo a cucirla ma come ci provo si sbrandella di più e alla fine temo che arriverà il giorno in cui mi arrenderò a vivere una vita a buchi.

Nei dolci come nella vita non mi sono mai adattata alle situazioni e ho sempre cercato di rigirare la cosa fino ad ottenere il risultato di come l'avevo pensata di come me l'ero immaginata ... no, non sono una che si accontenta. Purtroppo.
forse è per questo che la morte mi fa cosi paura perche è un arrendersi a una cosa che è più grande di te ... una cosa che ti sfugge tra le dita, che non vedi, che non puoi affrontare, ma che puoi solo accettare impotente.
Forse è per questo che la pasticceria mi piace, perchè è così pratica e concreta perchè la puoi studiare e conoscere, puoi provare  e riprovare e ogni giorno puoi arrivare a una verità e quella verità sarà sempre lì immutabile nel tempo a darti sicurezza e coraggio per affrontarne un altra .. e un altra ancora...





Buche de noel di Simona Piccolini Natale 2017

per il croccantino meringa e cioccolato bianco:

100gr di meringa francese cotta profumata al limone e fava tonka
150gr di mandorle a lamelle tostate pochissimo quasi bianche
180gr di cioccolato bianco di buona qualità

sbruiiciolare la meringa unire la mandorla e mescolare il tutto con il cioccolato temperato o di poco fuori tempera. versare in uno stampo basso 0,4mm e spatolare fino ad ottenere un rettangolo uniforme e liscio. congelare.
una volta congelato spruzzare con una massa di cioccolato bianco e biossido per ottenere il velour bianco

per le palle di natale:

una semisfera piccola di circa 4 cm di diametro deve essere fatta con la gelatina di melograno:

250gr di succo di melograno un pò acido
25gr di zucchero
8gr di gelatina
40gr di acqua

bollire una parte di succo con lo zucchero e unirci la gealtina idratata. unire il restant esucco e colare nelle semisfere.congelare.

un altra semisfera deve essere fatta con un semplice pds cotto e bagnato con bagna al limone
congelare.

quando si hanno le due semisfere pronte preparare la ganache montata alla rosa e mascarpone:

120gr di latte
265gr di panna
200gr di mascarpone
140gr di cioccolato bianco
5gr di gelatina

120gr di latte e metà panna a bolllire
si versano sul cioccolato si emulsiona si aggiunge la gelatina idratata con 5 volte il suo peso in acqua quindi si aggiunge il mascarpone si emulsiona e si aggiunge l'acqua alle rose. pochi grammi a seconda della marca e dell0intensità della profumazione. meglio meno che troppo.

lasciare riposare una notte il giorno dopo montare co  frusta.

mettere a sac a poche in delle semisfere di 7 cm di diametro unire in metà semisfere la semisfera più piccola di gelèe e nell altra la semisfera di pds imbevuto al limone.
congelare e accoppiare scaldando leggermente il fondo della semisfera e unendole
una volta ben congelate con l'aiuto di una spatola calda unire le sfere tra di loro.
congelare.

per la glassa del maestro Santin

300gr di ciocco bianco
150gr di succo di melograno o acqua
300gr di glucosio
300gr zucchero
200gr di latte cond
25gr di gelatina con 125 di acqua
colorante aslimentare

bollire succo, glucosio, zucchero versare sul ciocco e latte cond, emulsionare aggiungere gelatina e lasciar riposare una notte. se si aggiunge il succo del melograno anzichè l acqua la glassa diventerà viola. aggiungere quindi il colorante del colore che si vuole ottenere.
usare il giorno dopo.

per le decorazioni usare il cioccolato se si vuole una decorazione duratura altrimenti la pasta di zucchero o cioccolato plastico.