sabato 30 settembre 2017

l'a,b,c del pasticcere: come cuocere la frolla


Eccoci al nostro appuntamento settimanale di studio e approfondimento sui temi base della pasticceria.
Se la "puntata" scorsa ho voluto regalarvi dei piccoli trucchi e semplici calcoli per poter realizzare una frolla su misura delle vostre esigenze, quest'oggi vorrei parlarvi di un tema per me davvero importante: la cottura dorata della frolla e la realizzazione di bordi lisci e perfetti.

Questo argomento è a me molto caro perchè ho impiegato anni per riuscire ad avere dei fondi di frolla ben fatti, ben dorati in ogni loro parte e esteticamente perfetti!!!!.
Ancora prima dell'invenzione degli anelli microforati (di cui sul fondo vi parlerò), ogni volta che realizzavo una crostata, due erano i problemi in cui mi imbattevo e che con fatica e dedizione nel tempo sono riuscita a perfezionare in modo, per ora, soddisfacente!.
Il primo mio grande problema era riferito soprattutto alla cottura poco uniforme del guscio di frolla: bordo ben dorato, ma laterale puntulamente troppo chiaro e poco cotto
Il secondo problema invece era prettamente estetico: bordi brutti, frastagliati e soprattutto cadenti!

Per cercare di evitarvi la delusione che provai io agli inizi delle mie speriementazioni, con voi voglio partire dall'inizio e cercare di spiegarvi passo a passo come agire partendo dal panetto di frolla riposto in frigo 12 ore prima:

innanzitutto bisogna togliere la pellicola che avvolge il panetto di frolla, (la pellicola che lo ricopre è fondamentale per non far seccare l'impasto durante il periodo di riposo e per creare quella giusta intimità,  così che che gli ingredienti inizino a conoscersi e si amalgamino nel miglior modo possibile per poi sprigionare quelle note aroamatiche di burro, zucchero e vaniglia ...)
Il panetto, così freddo da frigo, non lo si può già stendere poichè altrimenti si sbriciolerebbe troppo facilemente e per farlo stare insieme si rischierebbe di surriscaldare solo alcune parti creando una disomogeneità di temperature. E' quindi importante reimpastarlo velocemente, a mano o con l'impastatrice provvista di gancio (quello che somiglia ad un uncino per intenderci). Si sceglie questo specifico accessorio perchè ha il potere di amalgamare la pasta senza scaldarla eccessivamente.
Una volta impastato si adagia il panetto sul rullo, leggermente infarinato, di una sfogliatrice oppure su un piano di lavoro poco spolverato di farina. Si dà un leggero spolvero di farina anche al panetto e si procede stendendo il panetto fino a circa 2,5/3 mm. Per agevolare questo lavoro di stesura, a casa, potreste aiutarvi mettendo ai lati del panetto due righelli e facendovi scorrere sopra il mattarello. Comunemente i righelli che si trovano in cartoleria sono alti 3mm .. l'altezza perfetta per i vostri fondi!
Una volta steso il panetto, spostatelo su un foglio di carta da forno adagiato su una superficie bella liscia e mettetelo 10 minuti in freezer oppure qualche ora in frigorifero sempre coperto da pellicola mi raccomando !. La cosa più importante in questa fase è che il panetto sia bello freddo, pronto per poterlo maneggiare agevolmente.

intanto che l'impasto raffredda nuovamente, preparate gli anelli da crostata (possono essere sia microforati che non) ben imburrati con burro morbido ma assolutamente non sciolto!!

ora avrete due scelte possibili:

Coppare di 4 cm in più del vostro anello la pasta stesa
Oppure
Coppare il fondo di frolla stesa della stessa misura dell'anello che avete scelto e ritagliare poi il vostro bordo "incollandolo" in un secondo momento.

Io vi posso consigliare, soprattutto se siete alle prime armi, di utilizzare la prima tipologia di lavorazione nel caso in cui dovete fare una torta piuttosto grande (dai 16cm di diametro a salire) e la seconda se dovete cimentarvi nella preparazione di monoporzioni.

Per la torta grande sarà quindi meglio procedere in questo modo:
coppate di 4 cm di diametro in più il vostro fondo e adagiatelo all'interno dell'anello così che che i bordi pendino verso l'esterno ma in modo morbido. Ora, con il pollice all'interno e con le altre dita che sorreggono il bordo del fondo, percorrete tutta la circonferenza dell'anello in senso antiorario cercando di  lisciare bene la pasta e creare una corretta angolazione tra pasta e anello.
Con calma e pazienza avrete creato una copertura dello stampo perfetta!
A questo punto fate raffreddare bene la vostra pasta (congelata è anche meglio), intanto procedete con il riscaldamento del forno a 165°C in modalità ventilata.
Rifilate, con un coltello da frutta o cmq piccolo e con lama bella liscia e affilata, la pasta in eccesso facendo scorrere la lama verso l'esterno del bordo del disco: a questo punto il vostro fondo è pronto per la cottura o per la farcitura nel caso voleste una semplice crostata di confettura.
Nel caso di cottura in bianco consiglio vivamente di cuocere a non più di 165°C partendo da una frolla congelata o cmq molto fredda perchè solo così si riuscirà ada avere una giusta doratura della frolla anche laterale e dei bordi non cadenti!
Se invece volete cuocere una crostata di confettura/marmellata il forno deve essere almeno a 180°C se la confettura scelta è molto liquida o ribolle troppo all'interno della crostata alzate la temperatura del forno anche a 210°C



Nel caso in cui voi voleste realizzare delle monoporzioni e vi spaventa l'idea di lavorare in spazi così stretti per accomodare bene il bordo, vi consiglio di coppare, con lo stesso anello che userete per la cottura, il fondo della vostro monoporzione e adagiarlo all'interno, inumidite quindi, con un pochino di acqua, il bordo del vostro disco di frolla senza però bagnare l'anello imburrato. Ricavate poi, dal resto della pasta stesa, una striscia lunga poco più della circonferenza del vostro anello e mezzo cm più alta. adagiate la striscia (mi raccomando deve essere ben fredda ma non troppo congelata, meglio se è stata un po in frigorifero) lungo tutto il bordo dell'anello e sovrapponete leggermente i due capi inumidendoli con poca acqua. ritagliate il bordo superiore facendo scorrere il coltello come descritto precedentemente quindi congelate o cuocete da ben fredda.
otterrete delle monoporzioni perfette!
se all'uscita del forno avranno delle leggere imperfezioni legate alla cottura nell'anello... come per esempio un poco di pasta fuoriuscita dal fondo a causa di shock termico e conseguente inclinatura dell'anello si potrà recuperare grattuggiando un poco il fondo irregolare con una microplaine. Questa operazione è cmq sempre bene farla quando la frolla cotta è oramai fredda perchè sarà anche più resistente.

Per quanto riguarda la cottura in bianco io preferisco cuocere a 160-165°C per lungo tempo perchè trovo che la cottura sia più uniforme e raggiunga anche il cuore del prodotto così da avere una tartelletta dalla giusta aromaticità in ogni sua parte, inoltre il burro, spennellato sui lati dell'anello, aiuterà sia la facilità d estrazione del guscio una volta cotto sia la doratura uniforme del prodotto.

Ci tengo inotre a spiegare che, nonostante i cerchi microforati siano una  fantastica invenzione che ti permette di far disperdere meglio l'umidità del prodotto oltre ad agevolare l'uniformità di cottura, non sono indispensabili per avere un bordo non cadente. Basta seguire queste regole e avere le giuste accortezze di riposo, freddo e temperature.

Se possiamo trovare invece un lato negativo degli anelli da cottura in generale (sia microforati che non) si può dire che con il  loro utilizzo c'è il rischio che la parte centrale della frolla cuocia più in fretta rispetto al resto, non avendo particolari impedimenti durante la cottura in forno .. per evitare che il risultato sia un centro troppo cotto rispetto ai laterali si potrebbe, a metà cottura, coprire la suerficie con un tondo di carta forno in modo da limitare l' afflusso d'aria calda in quella zona.

Ragazzi per il momento mi sembra di aver spiegato in modo semplice e dettagliato come IO realizzo dei fondi di frolla...
fate tante domande, ponete dubbi e consigli... io sarò ben felice di leggervi!!!!
alla prossima!






sabato 23 settembre 2017

l'a,b,c del pasticcere: impasto e bilanciamenti

Rieccomi finalmente!
prima di iniziare con le spiegazioni tecniche sulla frolla vi vorrei parlare di acune mie piccole decisioni riguardanti questa rubrica. Farò il possibile perchè questo appuntamento con le basi tecniche della pasticceria esca puntualmente tutti i sabati mattina in modo tale che se vorrete dedicarvi a un pò di prove tecniche potrete farlo nel fine settimana in completo relax!!!
Spero di riuscire a mantenere questa mia promessa perchè purtroppo, come voi sicuramente saprete, le pasticcerie lavorano molto il fine settimana... ma, nonostante ciò, cercherò di fare il possibile affinchè questo non influisca sull'uscita puntuale del post.
Ci tengo, inoltre, a specificare che queste sono informazioni che ho letto, studiato, approfondito, e non vogliono assolutamente essere regole fisse e definitive!!! La pasticceria è bella proprio perchè cambia e si evolve con l'avanzare delle tecnologie e delle conoscenze che sono a disposizione del tecnico-professionista...
Io ho ancora tanti chilometri da macinare prima di diventare una brava professionista... quello che vi prometto è il mio impegno e la mia passione nella gestione di questo piccolo spazio.

ok e ora se siete pronti iniziamo subito a "paciugare" un pò




Prendendo spunto da una domanda del primo post che mi chiedeva come rendere le frolle friabili e più resistenti al taglio, inizio parlando proprio dell'importanza dello zucchero e di una parte liquida all'interno della ricetta di una frolla:
Come regola base possiamo ritenere che più zucchero c'è all'interno della ricetta più la frolla sarà croccante, ma se la stessa frolla con tanto zucchero ha anche poco liquido e non un estremo eccesso di grasso, per facilitare la distribuzione dello zucchero nell'impasto, sarebbe l'ideale usare lo zucchero a velo.
La fase d'impastamento della frolla influisce tantissimo sul risultato finale del prodotto. Non sono passaggi tanto complessi, ma è necessario non far andare a contatto diretto liquidi e farina così da evitare un eccesso di formazione del glutine
Per ovviare a questo problema e ottenere un impasto con una certa friabilità è preferibile e più semplice utilizzare il metodo della "sabbiatura" che prevede l'isolamento della farina con il burro.
In questo caso per prima cosa si impasta la farina con il burro a circa 8°C fino ad aottenere una sorta di briciole o granelli si sabbia appunto.
 L'impermeabilizzazione che crea il burro attorno ai granelli di farina impedisce lo sviluppo di glutine prima della fase di riposo e di cottura.

Ma vediamo più nel dettaglio le diverse metodologie di impasto della frolla:

- FROLLA CLASSICA, mescolare, utilizzando la foglia della planetaria, il burro plastico(10-14°C), gli aromi, lo zucchero e  le uova nelle quali è stato fatto sciogliere il sale. Se non sono presenti liquidi far sciogliere cmq il sale in un goccio d'acqua.
Unire la farina e impastare giusto il tempo di amalgamare tutti gli ingredienti. togliere la pasta e adagiarla su della carta pellicola, formare un rettangolo piatto, coprire bene e riporre in frigorifero a +4°C per una notte.

SABLEE, impastare la farina e il burro (6-8°C) finchè non si sarà formato un impasto omogeneo (sabbiatura), aggiungere lo zucchero, quindi le uova con il sale e gli aromi. impastare brevemente e impellicolare il panetto dopo avergli dato una forma rettangolare. far riposare una notte o minimo 12 ore.
questo metodo è possibile usarlo anche su ricette di frolle non obbligatoriamente legate al solo bilanciamento delle sablèe sopratttto nel caso in cui in casa si avessero solo farine forti (questo metodo aiuta a indebolirle isolando i liquidi dalle polveri) oppure se la ricetta di frolla che si vuole utilizzare è molto burrosa.

- FROLLA MONTATA, montare il burro (20-22°C) con lo zucchero e gli aromi utilizzando la foglia della planetaria, aggiungere quindi le uova a temp. ambiente (20°C circa) nella quale è stato fatto sciogliere il sale. unire la farina e mescolare fino ad avere un impasto omogeneo. Usare subito modellando la frolla con una sac a poche.
Questo tipo di frolla, rispetto alla classica, ha solo un maggior volume, dovuto all'inglobamento di aria durante la lavorazione e una maggior friabilità. Per quanto riguarda gli ingredienti e i loro quantitativi restano invariati.

La conservazione della frolla cruda può avvenire sia a +4°C (cioè in frigorifero) per un massimo di 15giorni, sia a -18°C (freezer) per un massimo di 2 mesi.

TIPOLOGIE DI FROLLE E BILANCIAMENTI

La pasta frolla è divisibile in tre gruppi

milanese
ricca
povera

la pasta frolla Milanese o di media qualità ha quantità di burro e zucchero uguali e una quantità doppia di farina
nel caso della frolla Milano quindi avremo:

500gr di zucchero
500gr di burro
1000gr di farina

il quantitavo di uova invece è pari al 10% del totale degli ingredienti in questo caso: 200gr (500+500+1000= 2000x10/100=200)

Per la frolla povera:

400gr di burro
600gr di zucchero
1000gr di farina
240gr di uova

Per la frolla ricca:

600gr di burro
400gr di zucchero
1000gr di farina
160gr di uova

Per calcolare le altre tipologie di frolle ci baseremo sulla regola generale della frolla milanese tenendo conto che per ogni 50gr di burro aggiunto dovremo togliere 20gr di uovo.
Se invece volessimo togliere 50gr di burro, dovremo aggiungere 20gr di uova.
Il burro comunque può essere aumentato fino a pari peso della farina mentre lo zucchero al massimo tra il 40 e il 60% del burro.
Le uova possono essere sostituite o da soli tuorli o da soli albumi considerando però che i tuorli danno friabilità mentre gli albumi croccantezza e secchezza.
Se si volesse fare una frolla napoletanta, ossia con l'aggiunta di polvere di mandorla, la quantità aggiunta di polveri non deve essere superiore al 15% sulla farina totale.
se volessi invece usare una pasta di frutta secca è importante sapere che si stanno aggiungendo dei grassi perchè la composizione delle paste è di 50% fibre e 50% oli

oltre alle uova come liquidi si possono usare acqua, latte, panna...
qui sotto un piccolo riassunto delle sostituzioni tipiche dei liquidi:

100ml di acqua = 135gr di uova
100ml di latte = 120gr di uova
100ml di panna= 80gr di uova

per quanto riguarda il bilancimento del sale solitamente si calcolano 2 gr su chilo di farina, ma ci sono ricette regionali, soprattutto francese, che possono prevedere anche 20 gr su chilo!!!!!!

Alla prossima puntata con dei piccoli accorgimenti sulla cottura e sul modellaggio della frolla!!! chi non ha mai sognato quei bordi perfetti delle crostate ????